CORONAVIRUS, diffusione del virus. Perché non è da complottisti valutare altre ipotesi sulla sua origine

“Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Agatha Christie.

Premesso che la comunità scientifica considera di origine naturale il Covid-19, non riteniamo sia da complottisti valutare altre ipotesi, soprattutto alla luce di quegli indizi che concorrono a fornire un quadro diverso sullo sviluppo della pandemia.

Primo indizio

Nel 2015, nell’unico laboratorio di biocontenimento di quarto livello in Cina, sono condotti studi, mai smentiti, sul legame coronavirus-pipistrelli e la possibile trasmissione verso gli esseri umani, considerate pericolose dalla comunità scientifica internazionale. https://www.insidertrend.it/2020/03/19/politica/corona-virus-un-laboratorio-di-ricerche-biologiche-a-wuhan-e-se-il-virus-fosse-sfuggito-da-li/

Parliamo, ovviamente, di quanto riferiva il servizio della rubrica scientifica del TG 3 Leonardo, che peraltro citava fonti scientifiche dell’epoca, sulla “ingegnerizzazione” del virus SARS, oggi facilmente reperibili anche su Internet. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4797993/

Secondo indizio

Nel 2018, durante una visita a questo laboratorio, il console statunitense e un suo consigliere scientifico annotano, con preoccupazione, che i tecnici non operano come dovrebbero e che esistono problemi nelle protezioni.

Quest’ultima notizia è stata pubblicata nei giorni scorsi dall’autorevole quotidiano “Washington Post”, che ha espressamente citato alcuni cablogrammi ricevuti in tempi non sospetti dal Dipartimento di Stato statunitense. https://www.washingtonpost.com/opinions/2020/04/14/state-department-cables-warned-safety-issues-wuhan-lab-studying-bat-coronaviruses/

Terzo indizio

L’epidemia del covid-19 che tutto il mondo sta fronteggiando scoppia, come sappiamo tutti, nella città di Wuan, che è la stessa città dove sorge il laboratorio cinese di biocontenimento in cui vengono effettuate le ricerche cinesi sui virus.

Quarto indizio

A ciò si aggiunga: l’accertata omertà del governo cinese e il colpevole ritardo, con il quale è stata resa nota la notizia dell’epidemia, circostanza che non depone certamente a favore dell’onestà intellettuale di Pechino nella crisi. https://www.ilfoglio.it/un-foglio-internazionale/2020/04/13/news/lincompetenza-della-cina-ha-trasformato-il-covid-19-in-una-pandemia-mondiale-312726/

Indizi non fake

Gli indizi sul tavolo, che non sono fake, consentirebbero dunque di ipotizzare almeno un altro scenario, rispetto a quello più diffuso: una ricerca biologica al limite e un passo falso compiuto durante ricerche scientifiche su un virus studiato anche senza finalità militari.

Come diceva un famoso uomo di Stato italiano, che forse aveva letto i gialli di Agatha Christie: “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

Condividi: