TUNISIA, visita di Di Maio. Cooperazione e Libia al centro del colloquio

Evidenziato l’elevato livello della cooperazione bilaterale. «L'Italia crede che la Tunisia debba avere il ruolo che merita alla conferenza di Berlino, al tavolo con tutti gli attori di questa crisi che ci preoccupa»

Il presidente tunisino Kais Saied si è felicitato per l’invito ricevuto dal capo dello Stato italiano, Sergio Mattarella, comunicatogli in occasione della sua visita a Tunisi dal ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Luigi Di Maio.

Saied ha promesso che visiterà l’Italia «non appena possibile». Va infatti rilevato che il presidente ha scelto di non recarsi in visita all’estero fino a quando non verrà formato un nuovo esecutivo nel suo paese.

Egli nel corso dell’incontro con Di Maio ha voluto ricordare le storiche relazioni tra i due Paesi mediterranei, divisi soltanto da uno stretto braccio di mare, nonché i fattori comuni che uniscono i due popoli amici.

Saied ha anche evidenziato l’elevato livello della cooperazione bilaterale in diversi settori, principalmente in quello economico-finanziario.

La Tunisia, paese chiave nella regione, si è impegnata a rafforzare le relazioni con Roma.

Saied ha ringraziato per il sostegno fornito dall’Italia al Paese nordafricano nel processo democratico, per lo sviluppo e nella dura lotta al terrorismo, al crimine organizzato e all’immigrazione clandestina.

Non è mancata, infine, la sottolineatura dell’interesse della Tunisia per le giovani generazioni, in quanto fattore essenziale per la creazione di ricchezza e per l’equilibrio sociale, sottolineando infine, che i progetti di cooperazione tra Italia e Tunisia «dovrebbero dare priorità ai giovani per garantire stabilità e sviluppo sulle due sponde del Mediterraneo».

Naturalmente a Tunisi l’argomento principale della discussione è stato la Libia, in quelle stesse ore oggetto del negoziato di Mosca.

Con riferimento al conflitto in atto nel paese confinante a quello ospite, Di Maio ha dichiarato che: «L’Italia crede che la Tunisia debba avere il ruolo che merita alla conferenza di Berlino, al tavolo con tutti gli attori di questa crisi che ci preoccupa».

«Non può esserci nessuna soluzione duratura e stabile – ha aggiunto il ministro – senza il coinvolgimento di Paesi vicini fondamentali come Tunisia e Algeria. L’Italia ha preso impegno con la Tunisia di chiedere il coinvolgimento a Berlino e continueremo a coinvolgerla anche a latere della conferenza, crediamo che insieme si possa elaborare un nuovo approccio innovativo per arrivare a una pace duratura».

Nell’incontro con Saied è stato trattato anche il tema relativo alle nuove opportunità economiche d’investimento in Tunisia, finalizzate allo sviluppo di nuovi progetti in che favoriscano un incremento dei livelli occupazionali locali.

«Lavoro, sviluppo economico e sviluppo sociale: al centro dei nostri colloqui ci sono i giovani, i giovani del Mediterraneo», ha affermato Di Maio, spiegando che dopo la sua visita a Tunisi dello scorso aprile è stato sviluppato un progetto su start-up innovative del nostro Fondo sull’innovazione.

Infine, riferendosi ancora al conflitto libico, egli ha postato su Facebook un messaggio dove ha parlato di una «guerra per procura» e della necessità di finirla con le interferenze esterne: «Abbiamo davanti una guerra per procura, dobbiamo fermare ogni interferenza esterna. Bisogna smetterla di vendere armi. Deve prevalere la via diplomatica».

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