SICUREZZA, forze di polizia. Vuoti negli organici: Gabrielli lancia l’allarme

In programmazione da qui al 2030 circa 40.000 pensionamenti. Per il sindacato FSP le carenze di personale metteranno in ginocchio la Polizia di Stato

Il capo della Polizia, prefetto Franco Gabrielli, è tornato a richiamare l’attenzione sui possibili vuoti negli organici che potrebbero aprirsi nel Corpo nei prossimi anni, in quanto la «programmazione da qui al 2030 è di circa 40.000 pensionamenti».

Si tratta di un grido di allarme fondato, poiché l’invecchiamento del personale attualmente in servizio e i vuoti negli organici che si verranno a creare nei prossimi dieci anni non dovrebbero venire ignorati.

Le parole pronunciate pubblicamente alcuni giorni fa a Firenze dal prefetto Gabrielli sono state oggetto di commenti da parte dei sindacati del comparto sicurezza.

Secondo Valter Mazzetti, segretario generale dell’Fsp Polizia di Stato, si starebbe andando incontro a un esodo di poliziotti «che andranno in pensione tale da metterci seriamente in difficoltà se non si correrà ai ripari in maniera seria, strutturata, massiccia, con piani di assunzioni stabili e ciclici per colmare problemi che si manifestano ormai da anni e che andranno sempre a peggiorare. Si tratta di migliaia di operatori arruolati negli anni del terrorismo attraverso una serie di assunzioni di massa che, oltre tutto, porteranno via un enorme patrimonio di conoscenza ed esperienza».

Sono anni, ha aggiunto Mazzetti, che questa problematica è così stringente

«È pura matematica: ciò che si può fare con un adeguato numero di uomini non si può certo fare con meno personale. Ed esattamente un anno fa, proprio da un evento Fsp, noi e il Capo della Polizia ribadimmo che i cittadini hanno bisogno di vederci in strada, ma questo impone al governo di mettere mano alle assunzioni, che devono colmare il vuoto prodotto dal vecchio e disastroso blocco del turnover, nonché dare agli operatori un doveroso e dignitoso contratto. Ebbene, la propaganda su questi temi non è ammessa. Far passare la falsa notizia che in Italia ci siano addirittura troppi operatori non è ammesso. Le elefantiache procedure che con esasperante lentezza portano all’immissione di nuovo personale non arrivano neppure a coprire i numeri di quelli che, nel frattempo, lasciano. Senza considerare che l’età media è troppo alta e inadeguata a determinati servizi, e non a caso i colleghi lavorano anche per migliaia di ore di straordinario obbligatorio che, oltre tutto, non gli viene neppure pagato. Si può fingere che tutto vada bene, ma la verità è che qui non si tratta di procurare privilegi, né di fare gli interessi di parte. Si tratta di dare piena realizzazione al diritto di difesa dei cittadini, e garantire la sicurezza degli stessi operatori”.

Secondo Luca Marco Comellini, del Sindacato dei Militari, «Gabrielli non ha scoperto nulla di nuovo, in quanto le problematiche che affliggono la Polizia di Stato sono comuni a tutte le Forze di polizia».

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