RICERCA, Eni Award 2019. Assegnati alla presenza del Presidente della Repubblica i premi alla ricerca e all’innovazione nell’energia

Giunto alla sua dodicesima edizione, Eni Award, premio istituito nel 2007 noto anche come il «Nobel dell’Energia», quest’anno ha avuto quale tema di fondo la transizione energetica.

Giunto alla sua dodicesima edizione, Eni Award, premio istituito nel 2007 noto anche come il «Nobel dell’Energia», quest’anno ha avuto quale tema di fondo la transizione energetica.

La cerimonia di premiazione ha avuto luogo ieri al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente del gruppo di Piazza Mattei Emma Marcegaglia e del suo amministratore delegato Claudio Descalzi.

Attraverso la ricerca nei settori dell’energia e dell’ambiente, Eni Award si prefigge lo scopo di promuovere il migliore utilizzo delle fonti energetiche stimolando al contempo le nuove generazioni di ricercatori, a testimonianza dell’importanza data alla ricerca scientifica e all’innovazione.

Quest’anno il premio “Transizione Energetica”, uno dei tre riconoscimenti principali assegnato alle migliori innovazioni nel settore degli idrocarburi per la de-carbonizzazione, è stato assegnato a James A. Dumesic dell’Università del Wisconsin, Madison, che ha sviluppato processi catalitici innovativi per la conversione di biomasse a carburanti e prodotti chimici, incrementando la resa mediante l’ottimizzazione delle condizioni di reazione.

Tra i nuovi processi sviluppati, la conversione di uno zucchero, il fruttosio, in un composto da cui è possibile ottenere biomateriali utilizzabili in alternativa a comuni materiali plastici di origine fossile.

Il premio “Frontiere dell’energia”, dedicato alle ricerche sulle fonti rinnovabili e sullo stoccaggio, è stato assegnato a Michael Aziz e a Roy Gordon dell’Università di Harvard.

Essi hanno sviluppato un nuovo tipo di batteria adatta allo stoccaggio sicuro e conveniente di energie rinnovabili intermittenti, come quella solare e l’eolica, nonché la loro successiva erogazione per lunghi periodi di tempo. La nuova chimica delle batterie utilizza molecole organiche disciolte in acqua costituite da elementi abbondanti ed economici in grado di accumulare energia.

Infine, il premio “Soluzioni Ambientali Avanzate”, concernente le ricerche sulla tutela di aria, acqua e terra e sulla bonifica dei siti industriali, è stato assegnato a Paul Chirik della Princeton University, la cui ricerca è nel campo della catalisi.

Metalli quali il ferro e il cobalto sono in grado di sostituire con ricadute positive economiche ed ambientali quelli nobili come il platino, il rodio, il palladio, eccetera, utilizzati nelle reazioni catalitiche nell’industria farmaceutica e nei prodotti di consumo.

Recentemente Chirik ha scoperto che i catalizzatori al ferro da lui sviluppati sono in grado di riciclare il butadiene aprendo la strada a futuri sviluppi nel campo delle mitigazioni dell’impatto ambientale delle plastiche tradizionali.

I premi di Eni ai giovani ricercatori

Per la sezione “Giovani Talenti dall’Africa” istituita nel 2017 in occasione del decennale di Eni Award e dedicata ai giovani talenti dal Continente Africano, il premio è stato assegnato a Emmanuel Kweinor Tetteh della Durban University of Technology e Madina Mahmoud della American University del Cairo.

La proposta di Tetteh riguarda la valutazione di un processo che integra l’impiego di foto-catalizzatori innovativi con sistemi di trattamento biologico delle acque reflue e, al contempo, convertire la CO2 in combustibili. Il lavoro di Mahmoud è invece focalizzato sulla preparazione di membrane innovative per il trattamento delle acque di produzione.

Per il premio “Giovane Ricercatore dell’Anno” – assegnato a due ricercatori di età inferiore ai trenta anni che hanno conseguito il dottorato di ricerca in università italiane – i riconoscimenti sono andati ad Alberto Pizzolato e Matteo Monai.

Il primo, proveniente dal Politecnico di Torino, ha ideato e sviluppato metodi computazionali innovativi per la generazione di dispositivi energetici ad alte performance, basso costo ed elevata durabilità. Dispositivi ottenuti grazie a speciali algoritmi di ottimizzazione che li rendono capaci di auto-evolvere in architetture complesse ed efficienti.

Il secondo, proveniente dall’Università degli Studi di Trieste, ha presentato una ricerca che consiste nello sviluppo di catalizzatori nanostrutturati a base di leghe metalliche di elementi non nobili (quindi a basso costo) applicabili nel campo energetico, in particolare nella conversione delle biomasse a combustibili e prodotti chimici.

Nell’occasione sono stati consegnati anche i “Riconoscimenti all’Innovazione Eni” per le ricerche compiute da persone che lavorano presso le aziende del Gruppo: sistemi per aumentare sia la sicurezza che le prestazioni delle operazioni di perforazione; la sperimentazione di un efficiente convertitore giroscopico che consente di trasformare in energia il moto delle onde; la messa a punto di agenti software basati su tecnologia Machine Learning per ottimizzare la produzione di greggio e anticipare eventuali anomalie di funzionamento negli impianti mediante tecniche avanzate di Intelligenza artificiale e negoziazione.

 

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