EGITTO, guerriglia jihadista. I confini di al-Sisi a rischio: operazioni delle forze di sicurezza alla frontiera con la Libia e nel Sinai

118 terroristi definiti «affiliati allo Stato islamico» sono stati uccisi dalle forze armate egiziane, che hanno operato in collaborazione con la polizia nel Sinai settentrionale e centrale. Colpito involontariamente anche il territorio israeliano, una granata di mortaio è esplosa a Bnei Netzarim senza provocare vittime.

Le forze di sicurezza egiziane sono impegnate in una serie di operazioni nelle regioni a ridosso di tutte le frontiere del Paese, quella occidentale con la Libia (dove divampa da anni una sanguinosa guerra civile), quella meridionale con il Sudan e nella penisola del Sinai a oriente.

Nella giornata di oggi fonti ufficiali del governo del Cairo hanno reso noto che 118 «terroristi» sarebbero stati uccisi nel corso di una serie di operazioni condotte in queste ultime settimane nel Sinai settentrionale e centrale dalle forze armate egiziane e dalla polizia.

Tra i morti e i feriti causati dagli scontri armati nella regione si contano anche un ufficiale dell’esercito e nove giovani militari di leva.

Nella stessa giornata, a causa di un’imboscata tesa da presunti terroristi nella zona di Bir al-Abed avevano perso la vita altri sette militari oltre a un civile.

Secondo il comunicato diffuso dal ministero della difesa, una grande quantità di munizioni e di esplosivi sarebbe stata rinvenuta in possesso ai terroristi eliminati.

Le forze armate sono anche riuscite a distruggere oltre trenta nascondigli che venivano utilizzati dagli insorgenti e sette veicoli fuoristrada (suv).

Al confine occidentale con la Libia, invece, sono stati distrutti 83 autoveicoli, mentre altri 25 al confine col Sudan.

Il corpo militare del genio – proseguiva la nota della Difesa egiziana – è anche riuscito a disinnescare alcuni ordigni collocati sulle strade principali percorse dalle forze armate e dalla polizia, road bombs predisposte per essere fatte esplodere al passaggio di autoveicoli.

Infine, le guardie di frontiera hanno vanificato il tentativo di entrare illegalmente nel paese esperito da più di mille migranti provenienti dalla Libia.

Gli effetti delle operazioni di contro-insorgenza effettuate delle forze di sicurezza egiziane nella regione del Sinai a ridosso dello Stato di Israele, si sono riflessi anche nel territorio dello Stato ebraico, seppure in misura molto lieve.

Nel giorno dello Shabbat, un colpo di mortaio tirato per errore da oltre frontiera è piovuto sul centro abitato di Bnei Netzarim e la conseguente esplosione non ha provocato nessuna vittima ma soltanto danni ad alcune automobili posteggiate nei pressi della locale sinagoga, tempio in quel momento affollato di fedeli per il tradizionale culto del sabato.

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