VATICANO, Golfo Persico. Consacrata una nuova chiesa in Oman

Nel sultanato, che non ha relazioni diplomatiche con la Santa sede, i cristiani sono una minoranza. Il luogo di culto, dedicato a San Francesco Saverio, è stato edificato su un terreno donato dal monarca nella città di Salalah, capoluogo della provincia del Dhofar

Lo scorso 7 e 8 settembre, alla presenza del delegato e del vicario apostolico, nonché del ministro omanita per le Dotazioni religiose e gli Affari religiosi, è stata celebrata la consacrazione della nuova chiesa cristiano-cattolica dedicata a San Francesco Saverio, patrono delle missioni.

L’edificazione del luogo di culto, che ha avuto una durata di diciotto mesi, è stata resa possibile dalla donazione di un terreno nella città di Salalah, capoluogo della provincia del Dhofar, da parte del sultano Qaboos bin Said al-Said.

Un terreno – secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa ACI – già donato in precedenza per la costruzione della prima chiesa della città, risalente al 1979.

Nel 1981 in quel complesso era stato inaugurato un centro ecumenico dedicato ai tre Magi (quattro per la verità), dei quali uno, secondo la tradizione, sarebbe provenuto dalla quella stessa regione, affacciata sul Golfo Persico e il Mare Arabico, che nell’antichità era già conosciuta per la produzione di incenso e mirra.

La cerimonia (civile) del 7 settembre ha visto la presenza dell’arcivescovo Francisco Montecillo Padilla (nunzio apostolico in Yemen, Kuwait, Bahrain, Emirati Arabi e Qatar) e del vescovo Paul Hinder (vicario apostolico per l’Arabia del Sud), che nel tardo pomeriggio dell’8 settembre ha celebrato la prima messa nel tempio appena consacrato.

In rappresentanza del Sultanato dell’Oman era presente Ahmed Khamis Masood al-Bahri, direttore del Ministero per le Dotazioni e gli Affari religiosi.

Non è la prima volta che il sultano Said al-Said manifesta segni di apertura verso i cristiani, poiché nel recente passato l’interposizione dei suoi buoni uffici si è rivelata fondamentale alla liberazione di padre Tom Uzhunnalil, il salesiano sequestrato nello Yemen a seguito di un raid nel suo convento, azione che portò all’assassinio di quattro suore Missionarie della Carità.

Nella nota di ACI Stampa viene sottolineato che, sebbene l’Oman sia uno dei pochi stati al mondo a non intrattenere piene relazioni diplomatiche con la Santa Sede (infatti a Mascate non c’è un nunzio apostolico accreditato), il sultanato ha comunque assunto una posizione di apertura nei confronti dei cristiani, come di altre genti della Penisola arabica, spesso dilaniata da conflitti regionali, come quello yemenita. Un lavoro di mediazione che è valso al sultanato l’appellativo di «Svizzera del Medio Oriente».

In Oman i cristiani di confessione cattolico-romana sono 60.000, distribuiti in cinque parrocchie, due nella capiatle Mascate, due a Salalah e una a Sohar.

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