CUTURA, televisione. La scomparsa di Valerie Harper, volto celebre e amato della sitcom americana

Malata ormai da tempo, nel corso della sua lunga carriera fu protagonista delle serie

È scomparsa all’età di ottanta anni Valerie Harper, celebre volto della sitcom americana degli anni settanta e Ottanta, divenuta nota in Italia intrepretando il ruolo di Rhoda Morgenstern, dapprima nel “Mary Tyler Moore Show” e successivamente nello spin-off “Rhoda”, inoltre, alla fine degli anni Ottanta fu la protagonista de “La famiglia Hogan”.

L’attrice era malata di cancro dal 2013, quando i medici le comunicarono che le sarebbero rimasti soltanto tre mesi di vita.

La Harper è stata una delle maggiori protagoniste di quella stagione della sitcom americana che si caratterizzò per la forte presenza d personaggi femminili.

Mosse primi passi nel mondo dello spettacolo da adolescente, come ballerina a Broadway, poi, dopo un fortunato provino sostenuto nel 1970 passò alla commedia.

Ottenne tre “Emmy” consecutivi tra il 1971 e li 1973 per la sua interpretazione del personaggio Rhoda Morgenstern, la vicina di casa di Mary Taylor Moore.

Fu un personaggio molto popolare che ottenne in seguito un proprio spin-off, trasmesso negli Usa dal 1974 al 1978, che gli valse un altro Emmy e un Golden Globe.

I personaggi di Mary e Rhoda furono recuperati all’inizio del Secondo millennio nel film per la televisione “Mary and Rhoda”.

Il personaggio di Rhoda segnò certamente la sua carriera artistica, tuttavia ella eccelse anche in altri ruoli, come nelle prime due stagioni de “La famiglia Hogan”, che la rese popolare anche in Italia.

I personaggi di Mary e Rhoda vennero recuperati nel 2000 nel film per la televisione “Mary and Rhoda”.

Valerie Harper era di fede cattolica, tuttavia attraverso la figura di Rhoda Morgenstern interpretò magistralmente un personaggio ebreo.

Lei stessa ricordava spesso come all’inizio le sembrò un azzardo farlo, «per una giovane attrice sconosciuta non ebrea e persino con un piccolo naso shiksa».

Parole dettate dalla propria allegra autoironia, poiché «shiksa» è un termine denigratorio e offensivo derivato dall’ebraico «sheketz» (abominio, impuro o, addirittura, oggetto di disgusto), che nel passato si usava nei confronti delle donne non ebree oggetto di tentazione per uomini ebrei, ma poi il suo uso divenne quasi esclusivamente ironico.

Ma malgrado tutto la cosa però funzionò, e Rhoda Harper «bucò lo schermo» dalle frequenze della Cbs.

In seguito interpretò l’impegnativo ruolo di un’altra donna ebrea, Golda Meir. Si trattò di una versione cinematografica di “Golda’s Balcony” (Il balcone di Golda), lungometraggio nel quale veniva raccontata la premier israeliana alla fine della sua vita, film che nel 2007 partecipò anche all’Eilat Film Festival in Israele.

Seppure avesse visitato Israele per la prima volta nel 1976, quindi al culmine della sua fama televisiva, non incontrò mai la Meir, anche se ebbe comunque un colloquio con Abba Eban, ministro degli esteri dello Stato ebraico nell’esecutivo Meir, negli anni caldi della Guerra dello yom kippur.

Negli anni novanta lavorò in un paio di sitcom di breve durata, tra le quali “City”, apparendo sugli schermi come guest star in varie serie televisive quali “Melrose Place”, “Sex and The City” e “Desperate Housewives”. Quindi, nel 2000, “Mary and Rhoda”.

Attivista nella difesa dei diritti civili, prese parte al movimento di liberazione della donna, sostenendo vigorosamente la parità dei diritti. Nel 1983 assieme a Dennis Weaver co-fondò L.I.F.E., un ente di beneficenza che aveva lo scopo di sfamare migliaia di bisognosi nella città di Los Angeles. (foto: Times of Israel)

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