ISRAELE, terrorismo. Ragazza uccisa dall’esplosione di una bomba in una riserva naturale

Una bomba è stata scagliata contro un gruppo di escursionisti ebrei all’interno di una riserva naturale nei pressi dell'insediamento di Dolev. Le forze di sicurezza israeliane sono alla ricerca di responsabili. L’escalation di violenza registrata nelle ultime settimane in Cisgiordania e Striscia di Gaza sarebbe da collegare alle elezioni israeliane che avranno luogo il mese prossimo

Una ragazza ebrea è stata uccisa, mentre suo padre e suo fratello sono rimasti gravemente feriti in un attentato terroristico compiuto questa mattina presso una sorgente naturale sita non lontano dall’insediamento di Dolev, in Cisgiordania.

Contro il gruppo di escursionisti è stato scagliato un ordigno esplosivo.

La stampa israeliana ha riferito che, immediatamente dopo l’attacco, la diciassettenne Rina Shnerb, originaria di Lod, rimasta gravemente ferita è stata soccorsa dai medici accorsi sul posto, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare, poiché la ragazza è spirata.

Secondo quanto ha reso noto il servizio di soccorso Magen David Adom, suo padre Eitan di quarantasei anni e suo fratello Dvir, diciannovenne, sono stati invece trasportati d’urgenza all’ospedale Hadassah di Gerusalemme Ein Kerem per mezzo di un elicottero militare.

Nel bollettino medico diffuso dalla struttura sanitaria si afferma che Eitan Shnerb versava in condizioni stabili, mentre suo figlio aveva subito lesioni in tutto il corpo, anche allo stomaco ed era privo di sensi e collegato a un respiratore.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu – che in questa fase di vacatio governativa, in attesa delle prossime elezioni politiche funge anche da ministro della Difesa – ha dichiarato di essere in costante contatto con le forze di sicurezza dello Stato ebraico per ricevere aggiornamenti sulla ricerca dei responsabili del crimine, egli ha inoltre affermato che presto avrebbe avuto un incontro con i comandanti della polizia e delle forze armate (Israel Defense Force, Tsahal).

Un caso che deve essere risolto il più rapidamente possibile, poiché più tempo trascorre e più diviene difficile assicurare i terroristi alla giustizia.

L’attentato è stato compiuto a Bubin, un luogo escursionistico situato a circa dieci chilometri a est della città di Modin, una riserva naturale che si caratterizza per le sue sorgenti naturali e che è molto visitata dagli escursionisti.

Secondo quanto riporta “Time of Israel” tra i residenti proverebbero «una sensazione difficile da spiegare», poiché un attacco compiuto con una bomba è indice di una grave escalation della situazione, un clima che quella comunità «non viveva da oltre 20 anni».

I media palestinesi hanno riferito che l’esercito israeliano ha subito allestito una rete di posti di blocco e a iniziato una operazione nell’area occidentale di Ramallah, a sud-est di Dolev.

Si tratta di uno sforzo congiunto, in quanto alla ricerca dei terroristi stanno cooperando polizia, Tsahal e Shin Bet (il servizio di informazioni e sicurezza interno).

Il dispositivo militare in Cisgiordania è stato rinforzato al duplice scopo di arrestare i terroristi e di incrementare il livello di sicurezza degli insediamenti ebraico nella zona.

Portavoce militari israeliani hanno sottolineato il fatto che nelle ultime settimane sia stato registrato un aumento delle attività terroristiche e della violenza in genere sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza, un fenomeno – secondo tali fonti – che sarebbe da collegare direttamente alle elezioni israeliane che avranno luogo il mese prossimo.

Le forze di sicurezza dello Stato ebraico hanno attualmente a che fare con tentativi di attacchi terroristici, aggressori del genere «lupi solitari» (lone wolf) e con cellule terroristiche del tutto strutturate.

Nei giorni scorsi, presso l’insediamento di Elazar, a sud di Gerusalemme, un terrorista palestinese si è schiantato alla guida della sua auto contro due fratelli adolescenti ebrei ferendone gravemente uno.

L’autovettura si è poi ribaltata e quando l’aggressore ha cercato di uscire dall’abitacolo è stato ucciso da un agente di polizia fuori servizio che percorreva quella stessa strada dietro di lui.

In precedenza, all’inizio di agosto, uno studente di religione, Dvir Sorek, è stato trovato accoltellato a morte fuori dall’insediamento di Migdal Oz. Le forze di sicurezza israeliane hanno poi arrestato i presunti assassini, si tratta di due palestinesi di Beit Kahil, un villaggio nel sud della Cisgiordania, Nasir Asafra di ventiquattro anni e Qassem Asafra di trenta.

Il collegamento dell’escalation terroristica palestinese con le elezioni politiche indette per il prossimo 17 settembre risente della scelta del premier uscente Netanyahu, che ha optato per un accordo con Hamas, movimento islamista al potere nella Striscia i Gaza, che gli consente i proseguire nell’edificazione di nuovi insediamenti in Cisgiordania (governata invece dal Fatah).

Questo, quando contestualmente il Consiglio di sicurezza nazionale dello Stato ebraico – con l‘assenso del governo uscente a guida Likud – favorisce l’emigrazione dei giovani palestinesi dalla Striscia (lo scorso anno 35.000), un territorio popolato da due milioni di persone, nel quale il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto il 70% (dati Banca mondiale).

Una situazione estremamente critica causata dal blocco imposto per ragioni di sicurezza dallo Stato ebraico.

Comunque, non pochi analisti israeliani ritengono che sul lungo termine l‘apparato militare di Hamas dovrà essere smantellato, al fine di permettere il controllo della Striscia di Gaza  parte dell’Amministrazione nazionale palestinese (Anp) con il sostegno dell’Egitto.

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