AFRICA, Mozambico. Raggiunto l’accordo di pace

L’importante risultato è stato ottenuto alla vigilia del viaggio del Papa nel Paese africano. L’accordo pone fine a quarant’anni di conflitti

La scorsa settimana il presidente mozambicano Filipe Nyusi e il leader della Resistenza Nazionale del Mozambico Ossufo Momade hanno siglato un accordo di pace che pone fine a quaranta anni di conflitti e tensioni.

Il coronamento dei lunghi negoziati arriva a poche settimane dalla visita del pontefice, atteso a Maputo per un viaggio apostolico.

L’atto è stato stipulato alla presenza del presidente sudafricano Cryil Ramaphosa e di quello ruandese Paul Kagame, che hanno svolto la funzione di «facilitatori».

L’accordo prevede lo svolgimento di elezioni generali il prossimo 15 ottobre, dunque alcune settimane dopo la visita di Papa Bergoglio nel Paese africano, che avrà luogo dal 4 al 6 settembre nell’ambito di un ampio viaggio pastorale che toccherà anche le Isole Mauritius e il Madagascar.

Il cammino per raggiungere la pace è stato lungo. Filipe Nyusi è capo del Fronte di Liberazione del Mozambico, un partito ex guerrigliero di stampo marxista che è stato al potere per quarant’anni.

Tra il 1977 e il 1992, il Fronte si è scontrato con la Resistenza Nazionale del Mozambico in una sanguinosa guerra civile che ha mietuto circa un milione di morti.

La guerra è terminata nel 1992 grazie agli accordi di Roma, resi possibili anche dalla fondamentale mediazione interposta dalla Comunità di Sant’Egidio.

Essi regolarizzarono la Resistenza Nazionale del Mozambico, che prese parte quindi al sistema democratico nazionale, divenendo la maggiore formazione politica di opposizione.

Tuttavia la tensione non cessò mai del tutto: nel 2014 la Resistenza Nazionale rifiutò i risultati elettorali e tornò a impugnare le armi.

Una tregua temporanea venne raggiunta soltanto nel 2016. Essa stabilì la revisione della costituzione e la smilitarizzazione della Resistenza Nazionale, un disarmo concretamente avviato solo nell’agosto del 2018.

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