PALESTINA, Cisgiordania. Ucciso giovane militare israeliano presso Gush Etzion

Dvir Sorek, diciotto anni, era in servizio con l’Esercito israeliano nel quadro del programma Hesder, che pone gli studenti di religione il contemporaneo espletamento del servizio militare e lo studio del Talmud e della Torah in una yeshiva. Secondo lo Shin Bet, dalla Striscia di Gaza Hamas starebbe reclutando militanti per effettuare attacchi in Cisgiordania e in Israele

Il corpo di un giovane militare israeliano, il diciottenne Dvir Sorek, è stato rinvenuto questa mattina con ferite di arma da taglio nei pressi di un insediamento ebraico nella località di Gush Etzion, località presso Hebron (al-Khalil) in Cisgiordania. Probabilmente il giovane è stato ucciso nel corso di un fallito tentativo di sequestro, tuttavia le forze di sicurezza e gli agenti del servizio segreto interno, lo Shin Bet (Sherut HaBitachon HaKlali), stanno conducendo le indagini del caso.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, esprimendosi pubblicamente sui social network, ha immediatamente attribuito la morte di Sorek all’azione di «uno sporco terrorista».

Proveniente dall’insediamento di Ofra, il giovane prendeva parte al programma Hesder, varato dalle Forze di difesa israeliane (Tsahal) che mette gli studenti di religione il contemporaneo espletamento del servizio militare e lo studio della Torah in una yeshiva, istituzione educativa ebraica che si basa sullo studio dei testi religiosi tradizionali, principalmente il Talmud e la Torah.

«Era andato a Gerusalemme nel pomeriggio per comprare un regalo per i suoi insegnanti – ha dichiarato in seguito il rabbino Schlomo Wilk, uno dei docenti del programma Hesder -, trenta minuti prima di essere ucciso era in contatto con noi mentre era a bordo di un autobus diretto verso la yeshiva».

Sorek, che studiava nella yeshiva Machanayim dell’insediamento di Migdal Oz, non ha mai raggiunto la sua scuola religiosa, poiché a cento metri dalla fermata dell’autobus dove era sceso, poco prima di entrare nella propria comunità è stato accoltellato a morte.

È stato ritrovato cadavere, aggrappato ai libri che aveva comprato, alle tre del mattino sulla strada che conduce all’insediamento di Migdal Oz.

Egli risultava irreperibile da mercoledì sera, sia la sua famiglia che i suoi fratelli della yeshiva avevano perso i contatti con lui mentre faceva ritorno dopo un viaggio a Gerusalemme.

Dai primi rilievi effettuati dagli investigatori emergerebbe che la giovane recluta fuori servizio non sarebbe stata uccisa nel luogo dove è stato rinvenuto il suo cadavere, bensì altrove, cioè dove i suoi assassini lo avevano sequestrato mentre si recava a piedi alla sua yeshiva.

Portato via a bordo di un’automobile, e accoltellato a morte subito dopo il sequestro, una ricostruzione basata sulla circostanza che fatto non sono state rinvenute grandi quantità di sangue intorno al suo cadavere.

L’omicidio di Dvir Sorek è stato commesso in un periodo di relativa calma in Cisgiordania, non lontano, però, dall’insediamento ebraico di Alon Shvut, luogo dove nel giugno 2014 furono rapiti tre giovani studenti poi assassinati, Naftali Frenkel, Gilad Shaer e Eyal Yifrah.

Anche se formalmente arruolato in Tsahal, quando è stato aggredito il giovane era disarmato e non vestiva l’uniforme.

Le autorità dello Stato ebraico considerano questo omicidio un atto terroristico, seppure nessun gruppo armato palestinese si sia finora assunta la paternità dell’azione criminale, seppure Hamas e la Jihad Islamica hanno in seguito elogiato l’attacco affermando che si trattava di «una risposta a una recente ondata di demolizioni effettuata il mese scorso dalle autorità israeliane».

Negli ultimi mesi lo Shin Bet ha lanciato l’allarme relativo all’intensificazione degli sforzi da parte di Hamas, che dalla Striscia di Gaza starebbe reclutando militanti in Cisgiordania allo scopo di effettuare attacchi nello stesso West Bank oltreché in Israele.

In un comunicato emesso martedì scorso dal servizio segreto interno dello Stato ebraico si afferma infatti che nelle ultime settimane «in Giudea e Samaria» sono state scoperte diverse cellule militari di Hamas che operavano su impulso e coordinamento della struttura attiva all’interno della Striscia di Gaza, pianificando attacchi terroristici sia contro obiettivi israeliani che palestinesi.

«Gli agenti in Cisgiordania – proseguiva la nota – sono stati incaricati di formare cellule per effettuare rapimenti, sparatorie e accoltellamenti, acquistare armi e trovare e reclutare altri agenti per compiere attività terroristiche».

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