LIBIA, Bengasi. Autobomba contro il funerale del generale al-Mismari, almeno quattro morti

Alla cerimonia funebre partecipavano numerosi esponenti di vertice del Lybian National Army, alcuni dei quali potrebbero essere rimasti vittime dell’esplosione. Nonostante l’Operazione Dignità lanciata da Haftar, nel capoluogo della Cirenaica sarebbero ancora attive cellule jihadiste di Ansar al-Sharia e Islamic State

Un’autobomba è stata fatta esplodere questa mattina nella città di Bengasi, capoluogo della regione orientale libica della Cirenaica e roccaforte del maresciallo Khalifa Haftar.

L’attentato è avvenuto nel quartiere Hawari durante i funerali del generale Khalifa al-Mismari, ex comandante delle forze speciali dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lybian National Army, LNA) deceduto due giorni fa a  causa di una malattia.

Il bilancio provvisorio fornito dal centro medico cittadino ammonta ad almeno quattro morti e numerosi feriti.

Si tratta di un attentato concepito allo scopo di suscitare molto clamore e procurare un notevole danno di immagine al «maresciallo» Khalifa Haftar, che a Bengasi ha insediato la su capitale.

Infatti, al funerale di al-Mismari partecipavano numerosi esponenti di vertice dell’Esercito nazionale libico, alcuni dei quali potrebbero essere rimasti vittime dell’esplosione.

L’attentato, che finora non stato rivendicato, ha comunque ingenerato un clima di forte tensione nella città, dove le forze di sicurezza hanno sbarrato le uscite principali cercando inoltre di mettere in sicurezza l’area.

Non si tratta del primo atto terroristico registrato nella zona di Bengasi da quando le forze di Haftar ne hanno ripreso il controllo, poiché essa è stata colpita diverse volte, seppure mai in luoghi dove si trovavano concentrati i combattenti del Lna, come invece è avvenuto stamani.

Per quanto attraverso l’Operazione Dignità Haftar e i suoi abbiano ritenuto di aver “bonificato” il territorio, a Bengasi viene però segnalata ancora la residua presenza di cellule isolate di Ansar al-Sharia e di Islamic State.

Sempre questa mattina un portavoce di Haftar aveva annunciato che «l’Esercito nazionale libico aveva conseguito nuovi progressi nell’offensiva in atto a sud di Tripoli».

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