ENERGIA, ambiente. Riduzione delle emissioni inquinanti, Piazza Mattei lancia la nuova campagna «Eni+1»

Nel suo comunicato promozionale il gruppo industriale di Piazza Mattei sottolinea il suo impegno nella de-carbonizzazione e nel perseguimento di forme di economia circolare. Nelle sue intenzioni entro il 2025 figurano la riduzione del 45% dell’intensità emissiva delle attività upstream, l’azzeramento del flaring di processo e la riduzione dell’80% delle emissioni fuggitive di metano.

«Insieme abbiamo un’altra energia» è il richiamo dell’Eni (Ente nazionale idrocarburi) lanciato al pubblico mediante la nuova campagna Eni +1 allo scopo di unire le forze e vincere una sfida fondamentale per il futuro: ridurre le emissioni di CO2 continuando al contempo a garantire l’energia per lo sviluppo a una popolazione mondiale in costante crescita.

Eni+1 significa che Eni da un lato sta perseguendo un’articolata strategia di de-carbonizzazione, mentre dall’altro, al fine di ottenere concreti successi, non  può prescindere dal contributo di ogni singola persona, impegnandosi collettivamente in iniziative virtuose.

Ecco quindi che «un’altra energia» significa un’energia diversa, più forte ed efficace, quella dell’agire insieme.

La nuova campagna è nata in collaborazione con TBWA/Italia, essa illustrerà le iniziative intraprese nel quadro dell’impegnativo processo di de-carbonizzazione accostandole quotidianamente sulla stessa pagina, sullo stesso manifesto murale e nello stesso spot pubblicitario ad alcuni gesti virtuosi compiuti individualmente, gesti che se fossero invece compiuti dalla collettività potrebbero contribuire a cambiare il futuro.

È la prosecuzione dello sforzo profuso dal gruppo di Piazza Mattei negli ultimi cinque anni, cioè da quando ha accelerato in direzione di un futuro energetico sostenibile. Questo è stato reso possibile da significativi investimenti sia sull’efficienza (in particolare sulla produzione di energia verde) che sull’economia circolare, attraverso la trasformazione di sostanze organiche e inorganiche, la riduzione al minimo degli sprechi e la valorizzazione di rifiuti e materiali di scarto.

Il tutto sviluppando ricerca, tecnologie e iniziative industriali che rappresenteranno vere e proprie future linee di business di trasformazione della compagnia.

La campagna promozionale impiega un linguaggio misto, ponendo assieme la matita animata, il 3D e il reale. È on air da ieri, domenica 16 giugno 2019 e sarà visibile sui principali media (televisione, apparecchiature digitali, radio, cinema, stampa e affissi.

Infatti, il gruppo è impegnato da tempo nel percorso di de-carbonizzazione, rilanciato quest’anno attraverso il perseguimento di un’ulteriore obiettivo, quello del raggiungimento di “zero emissioni” nette dell’upstream entro il 2030.

Il gruppo di Piazza Mattei conta di conseguire quest’obiettivo principalmente attraverso importanti interventi mirati all’incremento dell’efficienza al fine di minimizzare le emissioni dirette di Co2.

Entro il 2025 la compagnia intende ridurre di circa il 45% l’intensità emissiva delle attività upstream, azzerare il flaring di processo e ridurre dell’80% le emissioni fuggitive di metano.

Inoltre, è stata annunciata la realizzazione di alcuni progetti tesi alla conservazione delle foreste primarie e secondarie che andranno a compensare le emissioni residue. Si tratta di iniziative rientranti nel cosiddetto schema REDD+ (Reduction Emission from Deforestation and Degradation) delineato dall’Onu, che, oltre a comprendere i progetti di conservazione delle foreste, prevede anche un miglioramento della capacità di stoccaggio naturale di CO2 e il supporto allo sviluppo delle comunità locali mediante la promozione di attività economiche e sociali che possano favorire la conservazione della biodiversità.

De-carbonizzazione ottenuta per mezzo della crescita delle fonti low carbon e dell’aumento della quota di gas e di biofuel nel portafoglio della società. Un aumento delle fonti a zero emissioni come solare, eolico e sistemi ibridi. Infine, attraverso un approccio “circolare” che massimizzi l’utilizzo dei rifiuti come feedstock e che trasformi ed estenda la vita utile degli asset.

Nei prossimi quattro anni Eni investirà oltre 950 milioni di euro (più altri 220 milioni in ricerca e sviluppo) allo scopo di sviluppare soluzioni industriali circolari.

Come la conversione delle raffinerie tradizionali in bioraffineria a Venezia e prossimamente anche a Gela, il recupero degli oli vegetali usati e di frittura per produrre green diesel e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche che consentono di generare olio microbico da rifiuti di biomassa lignocellulosica, come la paglia di grano o del mais.

Puntando all’integrazione lungo tutta la filiera dell’economia circolare, Eni ha sviluppato e brevettato la tecnologia Waste to Fuel, che utilizza la frazione organica dei rifiuti urbani per produrre energia, trasformandoli tramite un processo di liquefazione in un bio‐olio utilizzabile direttamente come combustibile nel trasporto marino.

Anche nel settore chimico sono contemplati diversi progetti per la diversificazione dei feedstock, il riciclo dei polimeri, e le iniziative di eco-design per massimizzare il riciclo dei prodotti e l’ottimizzare del consumo di materie prime.

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