AFRICA, economia in crescita, ma a velocità diverse nelle varie regioni

La crescita del prodotto interno lordo del continente africano quest’anno dovrebbe assestarsi sul 4%, con un mezzo punto percentuale in più rispetto al 3,5% stimato nel 2018. Si tratta della più veloce espansione dal 2012 che farebbe dell’Africa il continente a crescita più rapida al mondo dopo l’Asia. Questo nonostante la lentezza di Nigeria e Sudafrica che costituiscono quasi la metà del Pil africano. Ad affermarlo, nell’ultimo rapporto sulle prospettive economiche, è la Banca africana per lo sviluppo (AfDB) secondo cui la crescita sarà trainata ancora dall’Africa orientale, la regione in più rapida espansione per il quinto anno consecutivo grazie alle performance di Etiopia, Kenya, Ruanda, Tanzania ed Egitto.

Diversi sono i trend di crescita previsti nelle varie aree del continente: la crescita economica nell’Africa orientale è in netto aumento rispetto alle altre regioni, quasi il 7%, mentre le prospettive generali per il resto dell’Africa sono più lente e graduali, ma anch’esse  positive.

L’Africa orientale guida il continente con una crescita del Pil del 5,7% nel 2018, seguita dall’Africa settentrionale al 4,9%, dall’Africa occidentale al 3,3%, dall’Africa centrale al 2,2% e dall’Africa meridionale all’1,2%.

La crescita economica in tutta l’Africa orientale rimarrà forte al 5,9 percento nel 2019, rendendola un promettente investimento di tipo manifatturiero.  All’interno della regione è prevista una crescita dell’8,2% nel 2019, seguono il Ruanda con il 7,8%, la Tanzania con il 6,6%, il Kenya con il 6%, Gibuti con il 5,9% e infine l’Uganda con il 5,3%.

La crescita in Africa centrale si sta gradualmente riprendendo, ma rimane al di sotto della media generale e nel suo insieme essa è sostenuta dal recupero dei prezzi delle materie prime e dalla maggiore produzione agricola, rimanendo la regione tra le meno integrate.

Moderata è la crescita prevista nell’area meridionale per il 2019 e il 2020 in virtù della modesta ripresa economica avvenuta nel 2017 e nel 2018,  conseguenza principalmente alla stagnazione economica in Sudafrica, l’economia regionale più grande che ha inevitabili riflessi anche nei paesi vicini.

di Giovanni Parrella

Condividi: