«Riad non accetterà alcuna iniziativa che comprometta la sovranità siriana sulle alture del Golan». Lo ha dichiarato il sovrano saudita all’apertura del trentesimo vertice della Lega araba che ha avuto luogo a Tunisi.
È la risposta al presidente americano Trump, che nei giorni scorsi aveva annunciato il riconoscimento di Washington della sovranità dello Stati ebraico sui rilievi occupati da Tsahal nel 1967 nel corso della Guerra dei sei giorni.
Questa presa di posizione annunciata ufficialmente nel corso di questo summit interarabo rappresenta un deciso cambio di rotta della diplomazia saudita, poiché dopo lo scoppio del conflitto in Siria, gli al-Saud avevano appoggiato politicamente e militarmente i ribelli che combattono il regime di Bashar al-Assad, partecipando alla a quella guerra per procura che nel teatro bellico siriano, che in Siria, al apri di altri teatri bellici regionali, li vede opposti ai loro principali nemici nell’area: gli iraniani Inoltre, quanto espresso da bin Salman si inserisce in un contesto nel quale diversi paesi della Lega araba chiedono il reintegro di Damasco all’interno dell’organizzazione.
Il sovrano saudita ha sottolineato che la questione palestinese resta una delle prime priorità, poiché necessita di una soluzione che preveda la nascita dello stato palestinese.