MEDITERRANEO, instabilità. Libia, Algeria: Tripoli, possibile attacco a Serraj, Algeri, “golpe bianco” e fine dell’era Boutefklika; le crisi aperte in Medio Oriente e e Nord Africa con un focus particolare sulla sponda sud del Mediterraneo

MEDITERRANEO, instabilità. Libia, Algeria: Tripoli, possibile attacco a Serraj, Algeri, “golpe bianco” e fine dell’era Boutefklika; le crisi aperte in Medio Oriente e e Nord Africa con un focus particolare sulla sponda sud del Mediterraneo

L’incancrenita situazione libica e le nuove tensioni divampate in Algeria a causa della successione all’ottuagenario e malato presidente Bouteflika, inizialmente riproposto dall’establishment per un quinto mandato: quali sono le prospettive del Paese alla luce della determinata presa di posizione dei militari e della pronuncia del parlamento di Algeri?

L’infinita vicenda politica di Bouteflika è al suo epilogo, a questo punto l’interrogativo verte sul concreto ruolo che potrà svolgere la società civile algerina in questa delicata fase di transizione al vertice del Paese.

Ritenuta remota l’ipotesi di una riacutizzazione delle tensioni col confinante Marocco per la questione del Sahara occidentale, malgrado alcuni recenti segnali avevano indotto a formulare ipotesi contrarie: Come la decisione di Rabat di ritirare il proprio contingente di truppe dalla Penisola arabica precedentemente inviato in sostegno ai sauditi e il suo successivo rischieramento in patria, una mossa che aveva fatto pensare anche a un nuovo impegno del Marocco contro il Fronte del Polisario. Infatti, per i marocchini il momento sarebbe stato ideale, visto che Algeri è attualmente debole a causa degli attriti interni.

Nel frattempo, poco distante, nel caos libico del dopo-Gheddafi attraverso i canali diplomatici di alcune cancellerie occidentali viene informalmente diramato l’allarme: è possibile che la capitale (o, forse, meglio… una delle due capitali) venga attaccata da milizie nemiche del presidente in carica Serraj. I cittadini tedeschi, francesi e britannici sono avvisati: lasciate immediatamente il Paese nordafricano.

Cosa succede?

Si tratterà – qualora dovesse davvero accadere – di uno dei soliti combattimenti di “assestamento” attorno e dentro Tripoli causati dalle rivalità dei warlords e/o di segnali indirizzati da questi ultimi col fuoco ai potenti locali e ai loro referenti regionali? E le milizie di Misurata? E il generale Haftar è veramente così forte come si crede oppure la variabile coalizione che lo sostiene a Tobruk non è sempre così solida?

Esistono situazioni di stabilità nell’ambito regionale?

Del paradigma rappresentato dalla democrazia tunisina va tenuto certamente conto, un modello diverso sia dalla ferrea stabilità imposta dalla monarchia marocchina che dal regime autoritario instaurato dai militari in Egitto dopo la breve (e sostanzialmente fallimentare) parentesi di governo dei Fratelli musulmani.

Ascolta il relativo audio: A110 – MEDITERRANEO, instabilità. Libia, Algeria: Tripoli, possibile attacco a Serraj, Algeri, “golpe bianco” e fine dell’era Boutefklika; le crisi aperte in Medio Oriente e e Nord Africa con un focus particolare sulla sponda sud del Mediterraneo . Ai microfoni di Radio Omega MARIO GIRO esponente della Comunità di Sant’Egidio e già ministro degli Affari Esteri con delega alla Cooperazione internazionale nel governo presieduto da Paolo Gentiloni Silveri; ORA ZERO, trasmissione del 27 marzo 2019, a cura di Gianluca Scagnetti.
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